Maria Lai al MAXXI: ecco cosa sapere sulla mostra dell’artista sarda

MAXXI, acronimo di museo nazionale delle arti del XXI secolo, quest’anno festeggia il centenario della nascita di una grande artista contemporanea, una delle voci più singolari dell’arte italiana, ossia Maria Lai (1919-2013).
Un tributo meritato, per una grande artista, che ha saputo creare un linguaggio capace di legare tradizioni locali e codici globali.

La mostra si chiama “Tenendo per mano il sole”, dove troviamo gran parte del lavoro dell’artista, racchiuso in diverse arti alle quali si è interessata.
La poesia in primis, il linguaggio, la cosmogonia delle geografie evocata dal sole, l’invocazione quasi infantile del tenere per mano, tutto ciò che ha rappresentato il percorso evolutivo del suo pensiero, negli anni più importanti della sua attività.

La mostra racchiude una selezione di opere, molte delle quali inedite, che rappresentano il mondo di Maria Lai, che attraverso cinque sezioni, viene suddivisa in opere che hanno caratterizzato la sua ricerca, in tutto il suo percorso artistico.
Ogni sezione, viene accompagnata dalla voce narrante della Lai, attraverso un montaggio realizzato dal regista Francesco Casu. L’ultima sezione, infine, documenta opere di arte ambientale realizzate nel territorio dell’Ogliastra e nelle sue vicinanze.

ESSERE È TESSERE. CUCIRE E RICUCIRE.

Nella prima metà degli anni Sessanta, Maria Lai si interessa nella ricerca di materiali poveri, che provenivano dalla tradizione sarda, quasi in contrapposizione ad un’era di modernismo, nella quale il paese si era ormai avviato da tempo.
La sua attenzione pertanto si sposterà nei Telai, più nello specifico nel filo, metaforicamente anello di congiunzione tra più elementi, spesso distanti fra loro, ma con un senso logico di unione.
Queste opere, insieme ad una serie di tele cucite, rappresentano un periodo di riflessione dell’artista, nel quale andrà a ricercare una relazione fra il suo mondo interiore e quello esterno.

L’ARTE È IL GIOCO DEGLI ADULTI. GIOCARE E RACCONTARE.

In questa sezione troviamo lavori completamente diversi tra loro, quasi fatto apposta, giusto per stuzzicare la fantasia degli appassionati.
Tutto ciò per dar modo ad ognuno, di poter personalizzare il senso dell’arte, di poterci vedere qualcosa di personalizzato, sicuramente diverso dagli occhi di altri.
Lo scopo è di far sviluppare in modo personale, intimo, il senso dell’arte, quasi come un gioco… un gioco da adulti.
Siamo agli inizi degli anni Ottanta, in cui la Lai sviluppa e crea le prime Fiabe cucite, per poi proseguire negli anni Novanta, con i Libri cuciti. In questi racconti, vengono narrate storie complesse, di personaggi complessi, che vivono situazioni complicate. Troveranno soltanto alla fine una soluzione ai loro problemi, lasciando però al lettore una interpretazione vaga, che può ambire a diversi significati.

OGGETTO PAESAGGIO. DISSEMINARE E CONDIVIDERE.

In questa sezione, viene estesa l’intimità delle poesie, e dei racconti, alla descrizione di oggetti primordiali, come la terracotta, la sabbia, stoffa, fili ed altro ancora.
Tutto questo per dare voce, con profonda lucidità, a tutto quello che la tradizione sarda, del suo paese di origine, rappresenta nel suo percorso artistico.

IL VIAGGIATORE ASTRALE. IMMAGINARE L’ ALTROVE.

Ci troviamo negli anni Novanta, periodo in cui la Lai sviluppa interesse per le geografie astrali. Una tecnica grafica, sviluppata con chiaro/scuro, che porta alla visione di pianeti, di luoghi, di percorsi e tragitti.
Una sorta di mappe che rappresentano luoghi, magari ancora non scoperti o frutto di immaginazione, che solamente con la fantasia potranno essere raggiunti.

L’ARTE CI PRENDE PER MANO. INCONTRARE E PARTECIPARE.

È l’ultima fase della sua creatività. Quella che culmina con gli anni Duemila, dove l’artista quasi invita la comunità di Ulassai, a creare una sorta di ricucitura fra il tessuto urbano ed il territorio che lo circonda.

MARIA LAI E L’OGLIASTRA.

Quest’ultima sezione rappresenta il capitolo finale della sua ricerca, una fase in cui l’artista svilupperà un legame particolare con la natura circostante, quella del suo paese, dove è cresciuta e dove vivrà gli ultimi anni della sua vita.