Se si pensa ai tappeti la prima cosa che viene in mente è sicuramente l’oriente. Le origini di questo elemento d’arredo sono infatti medio orientali e ci portano indietro di secoli: pare che il tappeto annodato sia stato introdotto in Persia dal popolo turco attorno all’undicesimo secolo a.C., ma esisteva già a partire dal sesto secolo a.C. Arrivati in occidente grazie ai commerci navali, i tappeti orientali hanno iniziato a diffondersi nelle corti delle monarchie più importanti del continente europeo, diventando un simbolo di lusso e opulenza. Ci sono moltissimi esemplari di tappeti persiani antichi che sono giunti fino a noi, passati di generazione in generazione o comprati e rivenduti nel corso degli anni, che, se conservati bene, rappresentano dei veri e propri cimeli da esporre come fossero un’opera d’arte.
Storia annodata: simboli e disegni delle diverse tribù persiane
Dai simboli e dai disegni raffigurati nei tappeti gli esperti possono risalire non solo al periodo storico in cui è stato realizzato il tappeto, ma anche alle origini e alla provenienza degli artigiani che l’hanno annodato. Per ciò che riguarda i tappeti persiani, in particolare, vengono classificati in base al contesto sociale dei tessitori, che possono appartenere a tribù nomadi, vivere in villaggi o in città. Si tratta ovviamente di macro classificazioni, perché ogni singola tribù, ogni singolo villaggio e ogni città ha un diverso simbolo e una diversa manifattura. Non è solo, infatti, il disegno a variare, ma anche il tipo di tessuto utilizzato, che può essere cotone, lana o seta, il tipo di nodo realizzato, l’utilizzo del telaio e anche lo schema dei colori. Proprio per questo è importante, nel momento in cui si sceglie un tappeto per la propria abitazione, informarsi sulla sua provenienza, perché ogni tappeto, specialmente quelli antichi, racconta la storia dei tessitori che l’hanno realizzato e del loro popolo. Non è un caso, infatti, se i tappeti antichi sono molto richiesti tra i collezionisti e spesso si trovano esposti nei musei assieme alle altre opere d’arte: rappresentano una testimonianza storica della civiltà orientale al pari dei dipinti e delle sculture dell’arte occidentale.
Investire su un tappeto antico: cosa sapere
Proprio grazie alla loro rarità e al loro pregio, i tappeti antichi rappresentano un vero e proprio investimento, non solo perché spesso sono piuttosto costosi da acquistare, ma perché con il tempo tendono a mantenere, o al più aumentare, il loro valore economico. Per essere considerato antico, un tappeto deve risalire ad un periodo storico antecedente alla Prima Guerra Mondiale, quindi essere stato realizzato prima del 1914. Si tratta quindi di tappeti che hanno più di cento anni, questo significa che, col passare del tempo, tanti sono andati persi o usurati, rendendo quelli conservati in buone condizioni molto rari e quindi aumentandone il valore economico. Se state valutando l’acquisto di un tappeto persiano antico, un consiglio che vi do è quello di chiedere più pareri di collezionisti esperti, che sappiano verificare se si tratta effettivamente di un antico originale e che riescano a darvi una stima del valore economico dell’acquisto che state per fare. Non abbiate timore poi di esporre il vostro tappeto in casa: si tratta di una piccola opera d’arte, che in quanto tale va mostrata e ammirata il più possibile! Sarà sufficiente un po’ di manutenzione ordinaria per evitare che il tappeto si rovini o si usuri.