Quando si tratta di cinema e cortometraggi, spesso tutta l’attenzione viene posta sulla videocamera, tralasciando quello che è il comparto ottico. A seconda del tipo di registrazione (e di budget) ci saranno da fare alcune considerazioni in merito alla tipologia di ottica da impiegare.
Ottiche standard (f-stops)
Se il progetto a cui si sta lavorando avviene su piccola scala e con un team molto ristretto ad operare la videocamera, la soluzione migliore potrebbe essere quella di utilizzare le classiche ottiche che vengono montate anche sulle fotocamere. Ciò permetterà di operare la macchina anche in solitaria, avendo a disposizione i vantaggi dell’autofocus (spesso utili, ma non sfruttabile in qualsiasi situazione) assieme ad un’eventuale stabilizzazione, se presente. Di contro c’è il fatto che una lente standard non possiede un diaframma continuo e può risentire pesantemente di focus breathing, oltre al fatto di poter incappare in un’eccessiva nitidezza dell’immagine. Resta comunque una validissima alternativa per produzioni che non ambiscono al massimo assoluto della qualità e sono strette con il budget.
Ottiche cinema (T-stops)
Un’ottica cinema non è sicuramente facile da gestire, in particolare perché, oltre al richiedere grande esperienza, è necessario avere anche un team preparato e organizzato alle spalle.
I vantaggi sono pochi, ma sono dettagli che possono fare veramente la differenza. Innanzitutto si tratta di lenti completamente manuali, nessuno dei loro parametri è controllabile tramite la macchina da presa. Nonostante vi siano varie fasce di prezzo e di conseguente qualità, dalle XEEN alle Arri Signature, i punti in comune sono la presenza di una ghiera per il fuoco molto lunga e fluida (ma non troppo), associata ad una ghiera per il diaframma che funziona in modo continuo, consentendo di adattare perfettamente l’apertura a cambi di luce e movimenti di macchina. Altra caratteristica comune è la forte riduzione del focus breathing ed un livello di nitidezza “giusto” per quello che è lo scopo finale della ripresa. In questo caso gioca un fattore rilevante anche il budget a disposizione, ma nel caso di grandi produzioni (per cinema, TV o servizi streaming) inizia ad essere necessario fare un investimento del genere.
Zoom o focale fissa: cosa scegliere
Sebbene uno zoom possa sembrare il tipo di focale più adatto, data la possibilità di modificare l’angolo di campo senza dover cambiare continuamente lente, ci sono dei campi in cui le lenti a focali fissa hanno necessariamente la meglio.
Che si tratti di ottiche standard o di ottiche cinema, è bene o male assodato che una focale fissa garantirà più facilmente un’immagine migliore ed eviterà più facilmente aberrazioni cromatiche, oltre ad avere un’apertura massima generalmente maggiore. Gli zoom sono però molto più versatili e comodi dal punto di vista della gestione ed una singola lente può coprire svariate focali.
Esistono zoom di buonissima qualità che possono tranquillamente essere utilizzati in qualsiasi ambito.
Una nota finale riguarda il fatto che molto spesso, anche nelle grandi produzioni, vengono utilizzate solo un paio di lenti fisse per girare un’intero film. Il discriminante riguarda la possibilità di realizzare determinate riprese in ambienti del tutto controllati, oppure se serve avere quella versatilità in più per adattare la ripresa alla scena.