Tutto sull’insufflaggio, cioè la coibentazione di intercapedine e parete con schiuma

La realizzazione di un buon isolamento termico e acustico, cioè la coibentazione di pareti e intercapedini attraverso il ricorso alla tecnica dell’insufflaggio sta diventando una pratica sempre più richiesta e frequente. Infatti questa tipologia di intervento permette di ottenere buoni risultati rispetto al mantenimento termico all’interno delle abitazioni a fronte di un investimento economico contenuto. La tecnica dell’ insufflaggio di muri intercapedini e pareti, per coibentare le intercapedini esterne e quelle divisorie interne, viene utilizzata, in particolare, per intervenire sulle murature cosiddette a cassetta. Le muratura a cassetta sono quelle costituite da due pareti sottili di laterizi forati con interposta una intercapedine vuota, che può essere spessa da pochi centimetri fino a venti e oltre.

Questa tipologia di muratura è stata ampiamente utilizzata nell’edilizia, per la costruzione di palazzi e abitazioni singole negli anni ’50 ’60, 70 e oltre, fino agli anni 90, e costituisce le pareti perimetrali e divisorie nelle abitazioni a struttura intelaiata in calcestruzzo armato. In questi edifici, proprio a causa di tali caratteristiche, si possono riscontrare spiacevoli problematiche legate ad insalubri umidità e muffe che si propagano sui muri, nonché difficoltà a raggiungere temperature confortevoli sia in inverno che in estate con conseguente sovraccarico in termini di spese per le bollette.

In casi come questi quindi, la tecnica dell’insufflaggio, che consiste nel riempire, con specifici e adeguati materiali isolanti, iniettati nell’intercapedine vuota, proprio quello spazio che risulta essere la principale causa della dispersione di calore, si rivela molto efficace nel combattere umidità e muffe e contribuisce a mantenere il caldo d’inverno e il fresco in estate con notevole miglioramento della qualità della vita degli abitanti della casa e un considerevole risparmio energetico.

Come funziona la tecnica dell’insufflaggio per pareti e intercapedini

La tecnica dell’insufflaggio possiede la caratteristica di essere un intervento semplice, veloce, poco invasivo, e sostanzialmente economico. Professionisti esperti del settore eseguono piccoli fori in vari punti dei paramenti murari, soprattutto al centro, nella parte inferiore ed in quella in alto. In un secondo momento provvederanno ad insufflare (soffiare) nell’intercapedine vuota materiale sfuso avente caratteristiche di isolante termico, acustico o termo-acustico a seconda delle necessità, utilizzando macchinari adatti allo scopo.

Infatti, una pistola che insuffla la schiuma poliuretanica inietterà il materiale isolante attraverso i fori, procedendo inizialmente dal basso verso l’alto, poi dal centro verso l’alto e così via, cosicché il riempimento sarà completo ed il lavoro eseguito a regola d’arte. Durante la fase dell’insufflaggio una videocamera all’interno dell’intercapedine consentirà agli operatori di verificare costantemente la corretta esecuzione del lavoro. I materiali per l’insufflaggio sono i più diversi e vanno da materiali artificiali a quelli naturali.

Oggi, in particolare, si utilizzano frequentemente le schiume di poliuretano espanso che hanno il vantaggio di riempire completamente le intercapedini scongiurando il rischio di lasciare spazi vuoti, evenienza che potrebbe verificarsi soprattutto in presenza di tubature e che ridurrebbe le prestazioni finali. Inoltre, le schiume hanno il vantaggio di essere durature nel tempo e assorbire l’umidità.

Quando il vuoto dell’intercapedine sarà perfettamente riempito, si passa al lavoro di finitura chiudendo i fori per poi ripitturare l’intera parete. Nelle fasi di preparazione delle murature da trattare bisogna porre attenzione ai possibili fori esistenti quali scatole degli impianti elettrici, o fori di areazione o di altra natura, da cui potrebbe fuoriuscire il materiale durante l’insufflaggio.

I vantaggi della tecnica dell’insufflaggio

Uno tra i più importanti vantaggi che giustificano il ricorso alla tecnica dell’insufflaggio risiede nel fatto che può essere effettuato in piena autonomia anche all’interno di una palazzina con più appartamenti perché non richiede l’utilizzo di impalcature esterne.

Infatti, ogni proprietario può risolvere individualmente le proprie necessità termiche e acustiche senza dover dipendere da una decisione condominiale che spesso è lunga e gravosa quando si tratta di decidere per un intervento collettivo. Inoltre l’intervento con la tecnica dell’insufflaggio non prevede nessun tipo di autorizzazione comunale diversamente da quanto accade per interventi che implicano la necessità di impalcature esterne come per esempio la realizzazione di un cappotto termico esterno. Tra l’altro il ricorso ad un cappotto termico esterno altera l’aspetto esterno dell’edificio mentre la realizzazione di un cappotto termico interno comporterebbe una riduzione della metratura interna.

Tali effetti non si vengono a creare quando si opta per un isolamento termico con la tecnica dell’insufflaggio. Ulteriore valore aggiunto è che l’intervento può essere eseguito senza la necessità di un trasloco dall’immobile da parte dell’occupante, il quale può rimanere tranquillamente nella propria abitazione durante l’esecuzione dei lavori. Infine, il costo è molto contenuto, oltre che di rapida esecuzione considerato che la maggior parte delle volte i lavori iniziano e finiscono nell’arco di una giornata. I risultati sono apprezzabili fin da subito non appena il processo di solidificazione della schiuma si è concluso.

Di fondamentale importanza inoltre, la considerazione che il costo dell’opera può essere recuperato con il conseguente risparmio sulle spese di riscaldamento e di raffreddamento in un periodo indicativo che può essere considerato tra i cinque e dieci anni. In particolare, l’insufflaggio delle pareti esterne può essere inquadrato nella categoria degli interventi di “efficientamento energetico” degli edifici, che sono supportati economicamente dallo stato con le detrazioni fiscali che consentono di recuperare, a seconda delle annualità, importi pari anche al 65% della spesa sostenuta, in un periodo di dieci anni.

Un’ultima ma importantissima considerazione, oltre al notevole risparmio economico sulle spese di riscaldamento e/o di raffreddamento, è quella che un immobile riqualificato dal punto di vista energetico acquisterà un maggior valore sul mercato immobiliare.