Lavorazione eps, il polistirolo espanso

polistirolo eps

Il polistirolo, a livello industriale, può essere lavorato in diversi modi, stampato, estruso, termoformato, espanso. Qui vediamo come viene lavorato il polistirolo espanso, detto anche EPS o PSE. Prima di vedere come avviene la lavorazione eps, però, vediamo cosa è e a cosa serve questo tipo di materiale.

Lavorazione eps, a cosa serve il polistirolo espanso

Il polistirolo espanso sinterizzato, EPS, è un particolare tipo di materiale espanso rigido, con un peso ridotto. Si presenta con una colorazione bianca ed è derivato dal petrolio, pertanto è composto esclusivamente da atomi di idrogeno e di carbonio. Il petrolio viene sottoposto a un particolare processo industriale attraverso il quale si ricavano delle piccole perle trasparenti di polistirene. A queste perle viene aggiunto pentano, un idrocarburo che è presente in natura e che svolge la funzione di gas espandente, infatti, per quanto riguarda la sua pressione atmosferica, bolle anche a temperatura ambiente.

Oggi questo materiale è tra i più utilizzati nell’ambito dell’isolamento termico, soprattutto in edilizia. Grazie a questo materiale si può edificare in modo molto più all’avanguardia ed economico. Basti pensare a quali siano i vantaggi di un isolamento termico efficace: meno consumi e netto risparmio sulle bollette energetiche. Ma naturalmente il suo impiego non è limitato al campo dell’edilizia. Questo materiale trova largo uso in diversi settori che lo vedono come protagonista negli ultimi 40 anni.

Altri vantaggi dell’EPS

Ricordiamo inoltre, tra gli altri vantaggi, che questo tipo di materiale non è tossico, è inerte e on contiene clorofluorocarburi né idroclorofluorocarburi, pertanto, gli scarti di EPS che vengono normalmente conferiti in discarica non sono inquinanti per il terreno né per l’atmosfera. Si tratta dunque di un materiale assolutamente a basso impatto, e questo ne spiega il sempre più largo impiego.

polistirolo epsLe sue caratteristiche non sono modificate dalle sollecitazioni di lavoro e dai fattori ambientali, quindi ha praticamente una durata illimitata. Questo significa, in poche parole, che se utilizzato come isolante per le abitazioni, non saranno necessari lavori di restauro nel tempo. Un’altro vantaggio dell’EPS è che è interamente riciclabile: se viene macinato e mescolato a del polistirene espanso vergine, può essere impiegato per produrre nuovi imballi.

Come nasce questo materiale, il suo processo di produzione industriale

La lavorazione eps consiste, come abbiamo visto, nell’aggiunta di pentano alle perle ricavate dal petrolio. Quando si mettono in contatto le perle di polistirene espandibile con vapore acqueo a una temperatura superiore ai 90° C, il pentano che è in esse contenuto si espande. Le perle, quindi, si gonfiano fino a 20-50 volte rispetto a quello che era il loro volume iniziale. Mediante questo processo, all’interno delle perle espanse, si va a formare una struttura a celle chiuse.

Sono proprio queste piccole celle che trattengono l’aria al loro interno, impedendone in questo modo quelli che vengono chiamati motti connettivi e conferendo dunque al polistirolo espanso le sue eccezionali proprietà di isolante termico.

Avviene poi il processo di sinterizzazione, cioè la saldatura delle perle di polistirene espanso che vengono così sottoposte ancora una volta all’azione del vapore acqueo in modo da formare un blocco omogeneo di materiale espanso.

I blocchi di EPS vengono quindi squadrati e sagomati a seconda delle esigenze e trattati, eventualmente, con materiale cementizio.